A breve uscirà il tuo disco. Raccontaci di questo lavoro e quali emozioni lo racchiudono.
Raccontarvi della musica presente in questo primo album è un po’ come raccontare una favola: tutto è iniziato per pura casualità.
Era l’estate del 2014, stavo per mettermi al pianoforte, dovevo ripassare i brani di un concerto che di lì a pochi giorni avrei eseguito.
Scaldando le mani con le consuete scale ho iniziato ad improvvisare e nota dopo nota è nato “Sogno d’amore”, brano che ho dedicato a Giovanna Caravaggio, la persona che segue la mia carriera come produttore e insostituibile amica.
L’ho registrato, postato sui social, ho inviato i risultati a tutte le etichette discografiche e Rolando d’Angeli mi ha contattato.
Questo album racchiude molto di me, della mia vita ed emozioni che mi riguardano, racconta di mia madre, delle difficoltà superate da mio padre, dipinge le mie sorelle, l’amicizia e l’amore che nutro per i miei cagnolini e gli animali in generale, racconta il mio vissuto e le speranze sul futuro che mi aspetta.
È sogno e realtà. Sono io.
Qual è il brano, presente nel disco, che più ti rappresenta?
Come ho detto pocanzi in ognuno dei brani c’è un po’ di me.
Stando alle parole di mio padre, di cui mi fido ciecamente, il brano che gli ho dedicato Stronger Than Before è quello che mi rappresenta di più.
Forza interiore, voglia di mettersi in gioco, non darsi mai per vinto, rialzarsi senza guardare indietro, ma non dimenticare.
Fino al 2013 hai collaborato con l’Orchestra, la Filarmonica e i Cameristi del Teatro alla Scala, sotto la direzione del Maestro Riccardo Muti. Quanto questa esperienza ti ha arricchito, sia umanamente che professionalmente?
Ahimè non ho mai potuto lavorare con il Maestro; l’ho visto solo il giorno della finale del concorso di organo per il Teatro alla Scala, perché purtroppo poi ha “lasciato” il Teatro.
Ma ho avuto la fortuna di avere al mio fianco negli anni Scaligeri, il Maestro Massimiliano Bullo (il pianista del Maestro Muti durante tutti i suoi anni alla Scala).
Io ed il Maestro Bullo siamo diventati poi grandi amici, lui mi ha tramandato il sapere appreso dal Grande Maestro.
In Scala comunque son passati i più grandi Direttori e da tutti ho attinto insegnamenti che porterò sempre con me.
E’ poi giunto il momento per te di “spiccare il volo”, dedicandoti alla composizione della tua musica. Qual è la tua fonte di ispirazione? Quali sono i compositori che più ammiri e che andrebbero (ri)scoperti dai giovani di oggi?
La mia fonte di ispirazione è la mia vita, lascio poi che sia lei a parlare alle mie dita.
Si forma un’immagine, un pensiero rivolto ad una persona, ad un fatto realmente accaduto o semplicemente frutto della mia immaginazione e poi…
L’impareggiabile Giuseppe Verdi ne è esempio, lui che venne bocciato all’esame di composizione nello stesso Conservatorio oggi a Lui dedicato.
Quando nasce l’amore per la musica ed in special modo quella classica?
Non so, probabilmente è nato con me, certamente il mio è un amore per la musica in senso Universale.
Per un duetto “insolitamente” musicale, con quale artista di piacerebbe suonare o collaborare?
Angelo Greco, giovanissimo talento che dalla Scala di Milano è da poco sbarcato al San Francisco Ballet e mio carissimo amico. Per lui ho scritto due pezzi.
Credo che qualcosa ci sia già tra le tracce di questo primo album.Dicono che la mia musica sia descrittiva, onomatopeica. Non so e non riesco ancora a spiegarmi da dove arrivi, “così è se vi pare“.
Sto seguendo un corso di perfezionamento accelerato per migliorare la preparazione di una valigia.A parte gli scherzi, nei momenti liberi continuo a “giocare” con le note, ma ora come ora desidero solo che esca l’album, curioso di vedere i risultati e leggere le opinioni della gente, dare grande soddisfazione a chi in questi anni mi ha sostenuto senza mai cedere, e poi girare il mondo con la valigia “ben preparata”E suonare, suonare, suonare la mia musica.